Degustazione nuova birra invernale di San Felice

BIOGRAFIA DEL BIRRIFICIO

birraIl Birrifcio Felice nasce nel 2010 come un ammucchiamento di pentoloni, pompe, una stufa a legna e vari fornelli a
gas, messi in una cantina col pavimento di terra battuta, il tutto per fare la birra e bersela. Mio cognato Freggio mi
regalò un kit di quelli col malto in lattina, e dalla birra insapore ed inodore che ne uscì scaturì la voglia di far meglio,
dato anche che il procedimento era stato molto divertente e suggestivo.
Al tempo io ed il mio attuale socio Valerio pensavamo di aprire un agriturismo assieme ad un noto studioso di
cucina rinascimentale della zona, ma ben presto capimmo che la birra era la cosa giusta da fare. Iniziammo le prime
produzioni tutto-grano, con risultati incoraggianti – soprattutto se bevuti in grande quantità.
L’idea di allargare la cerchia dei fruitori nacque ben presto, ovvero non appena il prodotto iniziò a mostrare i primi
segni di potabilità. Trafficare con fuoco, acqua, pentole, processi vaporosi ed odorosi: tutto questo ci toccò qualche
corda antica e qualche altra più fanciullesca… L’alchimista o forse il gran pasticciatore che alberga in ognuno di noi si
stava interessando alla cosa.
In estate producevamo le birre ad alta fermentazione, in inverno quelle a bassa; non avevamo modo di controllare la
temperatura della cantina, quindi questa scelta era obbligata.
Abbiamo deciso di proseguire in questo modo anche dopo la svolta professionale: ogni stagione una birra che
utilizza ingredienti e tecniche di produzione che permettono la realizzazione, senza eccessivo dispendio energetico,
della birra appropriata per la stagione imminente. Un buon risparmio sulla bolletta, ed in fondo si è fatto così per
secoli.
Si delineò in questo modo l’aspetto a noi più caro del nascente birri!cio: la birra che entra nei momenti, nelle
stagioni, nelle serate, nello stare in compagnia. La birra è felice quando ha un uso concreto, e fra tutti gli alimenti
essa è forse quella che più risente del clima nel suo utilizzo. Un buon vino è buono sempre, perché il vino rapisce il
mondo per poi restituirlo da una diversa angolazione, ma la birra? La birra disseta, rinfranca, carezza, ma sulla terra
ci lascia; perciò quando fa caldo ha da rinfrescare, quando fa freddo, da scaldare.
E questo è da sempre, non da oggi, pertanto a noi sembra giusto che ogni paese felice abbia il proprio birri!cio a
dare il suo contributo con le birre giuste per ogni stagione.

COSA METTIAMO NELLA BIRRA

Un punto saldo del nostro progetto è servire bene la nostra zona, portando sulle tavole (od ovunque si beva) un
prodotto dal prezzo appropriato alla propria natura, prezzo che per la birra dovrebbe, secondo noi, essere
relativamente basso anche per le migliori qualità (come la nostra). Per questo abbiamo escogitato alcune tecniche
produttive ingegnose ed efficaci per minimizzare i costi e rendere la birra massimamente stabile ed affidabile, fermi
restando la non !ltrazione e non pastorizzazione… Chi verrà a visitare il birri!cio potrà vedere quanto siamo stati
bravi.
Da gennaio 2015 sono disponibili le prime birre prodotte coi luppoli che abbiamo coltivato noi, irrigati dalla nostra
fonte, dalla quale prendiamo anche l’acqua per alcune delle nostre birre, e raccolti !ore a !ore. La coltivazione e
maltazione di parte dell’orzo che ci serve sarà il passo successivo; ora come ora ci forniamo esclusivamente in Italia
presso una malteria dai cereali veramente saporiti e profumati.
Abbiamo dedicato ben due delle nostre birre stagionali agli agrumi del Garda (cedri, limoni, bergamotti, ecc),
coltivati tutti da mia madre che non usa pesticidi o altre cose cattive, e le altre due ai prodotti dei monti vicini
(ginepro, genziana, tè dei monti, radicchio dell’orso, castagne. ecc.), coprendo così tutte le stagioni con quello che la
zona ci propone. Le birre annuali invece seguono la Reinheitsgebot (la legge tedesca che impone che la birra sia
composta da acqua, cereali maltati, luppolo, lievito e nient’altro), che a noi come legge non dispiace affatto.

CARTA DELLE BIRRE

Vivaldi

La nostra chiara per le quattro stagioni ha note di luppolo mezzo-forti, sia nobili che erbacee, ben legate dall’accompagnamento
soave di un malto profumatissimo. Abbiamo usato varietà di diversi paesi e tipiche di diversi stili, a comporre quella che è la
nostra personale sinfonia. Secca, dissetante, profumata, di quell’amaro giusto che non vuole punger troppo, è una birra che vive
di sogni allegri. A LC . V O L . = 4 , 8 %

Rossella

La birra ha sempre svolto la funzione di alimento, oltre che di bevanda, venendo talvolta soprannominata “pane liquido”. La
nostra Rossella vuole celebrare questa storica importante funzione: portare nutrimento. E così il suo aroma è quello degli orzi,
tostati a vari gradi e poi miscelati, il colore è quello del focolare, il grado alcolico di un buon tepore ma non spossante, restando il
boccale di agilissima beva. A LC . V O L . = 5 , 4 %

Vin d’Orzo

La birra che scalda l’inverno. Mia nonna beveva il caffè d’orzo con un goccio di vino, qualcun altro con la scorzetta di limone
infusa. L’ispirazione per questa Doppelbock di orzo tostato e cedro del Garda viene da queste vecchie usanze: una bevanda che
scalda il cuore, ricorda vecchi momenti, eccetera… Insomma sa come renderti felice. A LC . V O L . = 8 , 5 %

Delle Erbe

La primavera è anzitutto una questione di olfatto, il primo senso che nasce e che richiama alla vita tutti gli altri. In primavera si
esce nuovamente ad odorare l’aria aperta; i “ori le erbe gli arbusti tutti: profumano, come una felice ricorrenza. E così profuma la
nostra Birra delle Erbe, cucinata con cose raccolte nei monti e sulle colline attorno al lago, mentre ci risvegliamo dal placido e
sedentario inverno. A LC . V O L . = 5 , 8 %

Delle Lucciole

Le lucciole nei campi, un portico alla sera, fa ancora caldo e una fresca birra è l’epifania di questo momento. Noi abbiamo pensato
ad uno stile particolare per questa bevanda di grano: ci mettiamo i limoni del nostro Lago. L’acidulo fruttato e la freschezza, una
tecnica compositiva a mezza via fra blanche e weizen le conferiscono un carattere che l’ha resa fra le più apprezzate dagli amici
nel periodo in cui la cuocevamo sulla stufa (pensate che meraviglia ad agosto). Rinfrescatevi. A LC . V O L . = 4 , 5 %

Ombretta

Una collaborazione Birra Felice & Fratelli Trevisani, questa birra a fermentazione spontanea parte dal mosto bianco della prima
vendemmia. Maturata in botti di legno, è pensata per maturare a lungo o anche per bersela subito come birra novella. Sarà un
buon motivo per non temere l’arrivo dell’autunno.
A LC . V O L . = 8 , 4 %